IL 25 APRILE PER QUALCUNO È LUTTO NAZIONALE @ di MAVA FANKÙ by EMYLIÙ

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OGGI 25 Aprile si onora la memoria della Resistenza al Nazifascismo e la sua sconfitta, acclamando la vittoria della Democrazia su un regime dittatoriale. Almeno questo dovrebbe essere il senso di questa Festa della Liberazione.

Alle domande sul significato di questa ricorrenza di solito segue un fuggi fuggi generale delle destre, con sbrigative dichiarazioni del genere ”non abbiamo nulla da festeggiare”; ma dall’altr’anno, essendo il governo composto dalle destre, anche stavolta saranno in bella mostra come belle statuine dietro il Presidente Mattarella sulla scalinata del Vittoriano, e saranno tutti costretti, non solo a presenziare, ma a rilasciare dichiarazioni più o meno diplomatiche sul senso di questa fondamentale giornata della Storia d’Italia.

Facile prevedere che in tutto questo ritrarsi e moderarsi (per non dire camuffarsi) per la propria carica istituzionale, l’unico rappresentante dello Stato che conclamerà il suo antifascismo sarà il nostro beneamato Presidente Sergio Mattarella.

Il nostro Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni scrisse una lettera aperta al Corriere della Sera in cui si dissociava da quel che è stato il Fascismo storico, ma come al solito non citò quella parola che sembra non faccia parte del suo vocabolario: antifascismo.

E su questo la neo-segretaria del Partito Democratico d’opposizione Elly Schlein, l’ha ripresa pìù volte, confermandosi una scelta felice, non facendogliene passare una inosservata.

Seguiva La Russa che anche questa volta non si potrà esimere dal presenziare, per obblighi istituzionali, ma che con un gioco di parole illusionistiche, alla provocatoria domanda di un giornalista su cosa rappresenti per lui il 25 Aprile, rispose che è il giorno in cui è stato sconfitto il fascismo.

Che detto così porrebbe essere interpretato “anche” come un suo cruccio per una sconfitta politica. Chissà se pure stavolta se la caverà sgattaiolando sornionamente.

Mentre il presidente della Camera Fontana, prese la palla al balzo attaccando duramente un episodio accaduto a Napoli, dove nei luoghi simbolo della Resistenza furono affissi dei manifesti elettorali capovolti a testa in giù di Meloni, La Russa, dei ministri dell’Interno Matteo Piantedosi e dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Altro furbesco escamotage per eludere la domanda di rito.

Ma questo continuare a ripetere ossessivamente la stessa retorica domanda “lei è antifascista?” a chi ovviamente antifascista non può essere, consentendo “loro” di continuare il gioco del nascondino, a cosa può servire se non a distrarre l’attenzione dalla vera questione?

La vera questione, secondo la mia elementare opinione, è che bisognerebbe smetterla di offrire dei facili alibi vittimistici, usando ancora termini obsoleti come “fascismo” e “antifascismo”; mentre si troverebbe un riscontro più concreto adoperando un altro termine più attuale: “anti-democratico”.

E alla domanda “lei è anti-democratico?” non ci si potrebbe proprio sottrarre.

Ed è con questo termine che la nostra casta di governanti dovrebbe sempre confrontarsi come cartina al tornasole ad ogni nuova azione, che sia una legge, piuttosto che una vicinanza politica con un altro capo di Stato.

E se una legge non soddisfa i requisiti richiesti dalla nostra DEMOCRAZIA, non dovrebbe proprio passare automaticamente. Così come non ci si dovrebbe avvicinare politicamente ad un altro Stato che DEMOCRATICO non è.

E dopo una sola azione anti-democratica si dovrebbe essere espulsi dal Governo di uno Stato la cui Costituzione è un inno alla DEMOCRAZIA.

Ogni riferimento a fatti e persone NON è puramente casuale.

Questo ci terrebbe al sicuro più di un commemorativo 25 Aprile (formalmente e nemmeno tanto) antifascista.

Elementare Mava Fankù by Emyliù Spataro

EMYLIU’ SPATARO

Emilio Spataro, in arte Emyliù, opinionista, attore, performer, chansonnier, fotografo, grafico. Di origine calabrese cirotana, vive a Roma.

MAVA FANKU’ – Opinionista disincantata, dotata di un notevole senso dell’umorismo e di una dialettica tagliente, la nostra signorina agèe scrive per testate giornalistiche e blog, producendo anche video e podcast.

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