SULLA PANCHINA DEL TEMPO PERDUTO A PIAZZA RE DI ROMA

Vado spesso nella mia piazza rotonda sotto casa, sempre affollata di umanità. Mi piace proprio per il suo brulichio di vita: le famigliole con i bambini sulle giostre. Chi porta il cane nell’apposito spazio a farlo correre. I gruppetti di amici e le coppiette di giovani che pomiciano sempre meno ma discutono sempre più, ed è quasi sempre la ragazza problematica. Quelli che con i pochi spiccioli delle elemosine vanno a comprare qualcosa da mangiare ai vari supermarket attorno alla piazza e poi lo consumano in pace sulle panchine. E chi consuma i ricordi del tempo perduto sulla panchina del tempo. Come me.